Il Conte di Montecristo di B. August (Ita_fra 2024) - RECENSIONE

  Cari Lettori, ho sentito il dovere di recensire la mini serie TV "Il Conte di Montecristo" di Bille August, (Francia Italia 2024) con Sam Clafin, in quanto il romanzo di Dumas è il mio preferito in assoluto sin dall'infanzia ed in quanto questo programma distribuito in Rai  è un vero capolavoro.  Ciò che mi colpisce particolarmente sono certamente i dialoghi, estremamente espressivi, diretti, sintetici ma non arronzati. Concedono il tempo allo spettatore di entrare in sintonia con lo storytelling, senza mai rompere questo legame. In quanto agli attori, menzione speciale al protagonista Sam Claflin e al suo doppiatore Marco Vivio che hanno fornito una percezione estremamente reale delle emozioni del Conte più amato al mondo. Poche volte si è in grado di arrivare ad "essere" il personaggio che si interpreta, e non solo "rappresentare". La differenza è notevole e Sam Claflin è stato in grado di "essere" il Conte di Montecristo con naturalezza...

Porzione di ricchezza diffusa







In una comunità,

se i multimilionari diventassero ancora più ricchi e nello stesso tempo i medi diventassero meno abbienti si avrebbe come conseguenza un aumento degli investimenti nelle borse internazionali a fini speculativi, un aumento di capitali nelle banche estere, un aumento di investimenti all'estero. Un aumento di ciò che un super danaroso desidererebbe fare con una ulteriore super cassa. Questo avrebbe come conseguenza logica una riduzione drastica di moneta corrente, una riduzione drastica di investimento reale e naturalmente di lavoro. Diminuirebbe il PIL, aumenterebbe la forchetta PIL - debito pubblico, aumenterebbe lo Spread, aumenterebbero i poveri per la necessità di aumentare la spesa e le tasse. Si registrerebbe un lento ma costante impoverimento generale della comunità.

Se invece che aumentare esponenzialmente la cassa di pochissimi multimilionari aumentasse il numero di persone ricche o benestanti si avrebbe come conseguenza un aumento della spesa reale in beni, un aumento di nuove startup, un accrescimento delle imprese esistenti a caccia di nuovi guadagni all'estero,un aumento delle costruzioni, del settore culturale e turistico, una nuova redditizia linfa per le intelligenze professionali (commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti, etc), ed un 20/25% di nuovo capitale investito in risparmio gestito e dunque in mercato finanziario.

Nel secondo caso la ricchezza sarebbe esponenzialmente maggiore e produrrebbe anche maggiore PIL nazionale che abbasserebbe notevolmente la forchetta PIL - Debito pubblico, farebbe crollare lo spread e darebbe allo Stato la possibilità di intervenire alla maniera Keynesiana per completare l'opera e far fiorire l'occupazione ad una nuova età dell'oro. L'immigrazione sarebbe molto favorita e desiderata per richiesta di forza lavoro e validi intermediari verso nuovi mercati emergenti.
Sembra chiaro che in questo secondo contesto anche i multimilionari avranno da guadagnare, e molto, ma non nel breve e medio periodo bensì nel lungo periodo essendosi creato un sistema di arricchimento generale che si svilupperebbe in un tempo più o meno lungo e che andrebbe certamente a favorire anche i primi summenzionati.

Così io umilmente penso ed è traducibile in "Porzione di Ricchezza Diffusa".

Con amicizia,
Mirko Marangione