Il Conte di Montecristo di B. August (Ita_fra 2024) - RECENSIONE

  Cari Lettori, ho sentito il dovere di recensire la mini serie TV "Il Conte di Montecristo" di Bille August, (Francia Italia 2024) con Sam Clafin, in quanto il romanzo di Dumas è il mio preferito in assoluto sin dall'infanzia ed in quanto questo programma distribuito in Rai  è un vero capolavoro.  Ciò che mi colpisce particolarmente sono certamente i dialoghi, estremamente espressivi, diretti, sintetici ma non arronzati. Concedono il tempo allo spettatore di entrare in sintonia con lo storytelling, senza mai rompere questo legame. In quanto agli attori, menzione speciale al protagonista Sam Claflin e al suo doppiatore Marco Vivio che hanno fornito una percezione estremamente reale delle emozioni del Conte più amato al mondo. Poche volte si è in grado di arrivare ad "essere" il personaggio che si interpreta, e non solo "rappresentare". La differenza è notevole e Sam Claflin è stato in grado di "essere" il Conte di Montecristo con naturalezza...

Nuovo governo e l'Utopia della Costituzione.



In Italia finalmente tornerà la bellezza di chi è dentro quelle divise, che ogni giorno è sul fronte della miseria e delle difficoltà, con forza e umanità. Gli uomini in divisa devono rimanere il primo sorriso e le prime braccia in cui trovare conforto, non certo diventare volgarmente una pistola contro.

Come faccio adesso, mentre scrivo questo post, a non pensare a mio padre in divisa, il nostro eroe per decenni?

Il governo italiano tornerà ad essere poliedrico, ovvero, impegnato concretamente su più fronti, ed il Parlamento a fare leggi, a lavorare in ogni settore chiave per costruire, da un punto di vista normativo, un Paese, fondatore dell'Ue, migliore.

Finalmente, e dico, finalmente, vedo una chiave per essere in Europa con un saper fare e saper concludere soluzioni europee a temi europei.

In questi anni, ho parlato molto di Costituzione svelando in un video l' Utopía insita nella nostra Costituzione.

Vedere Lega - 5S - FI ed oggi 5S - PD - LEU (e credo a tratti FI) mi fa capire che ci stiamo pian piano arrivando.

La nostra Costituzione, infatti, desidera che tutte le parti politiche cooperino alle leggi dello Stato senza dare al protagonismo di uno, il pieno potere.

La nostra Costituzione nasce dalle macerie di un Paese distrutto dal partito Fascista e dalla sua rovinosa guerra. La nostra Costituzione nasce, dunque, dall'aberrazione di una maggioranza Assoluta e padrona, in forza di un Parlamento aperto e fortemente collaborativo in modo che tutti i cittadini vedano realizzati i loro interessi, naturalmente mediati dalle posizioni degli altri.

È dunque positivo il fatto che chi erge troppo se stesso al di sopra degli altri, chi inizia a millantare pieni e assoluti poteri come unico portatore della volontà di tutti gli italiani (e addirittura di Dio) cada giù temporaneamente, perché capisca che in Italia il triste periodo fascista è chiuso, e mai potrà tornare.

Piuttosto sarà più semplice che la Lega si ridimensioni, abbassi la cresta del suo portavoce Salvini e del suo Direttivo, e ricostruisca le basi per un dialogo propositivo, aperto al lavoro proattivo con gli altri parlamentari, in condizioni di rispetto e parità, in rispetto di quanto da noi italiani costruito, ovvero della Repubblica italiana, dell'Unione europea, dei Trattati internazionali e dell''integrazione internazionale, e di quanto di umano sia stato fatto: i diritti dell' uomo e del cittadino, i diritti alla vita, i diritti alla salute, i diritti umani e umanitari.

È bene che torni, dunque, con il chiaro obiettivo di contribuire al bene del Paese e del mondo intero in un clima pacifico, paritario, umile e positivo.

Succederà? Io credo che prima o poi nel nostro Paese succederá. Magari in quel tempo futuro e certo i partiti avranno altri nomi, ma succederà. È un fatto culturale. È un fatto di crescita dei livelli di democrazia locale e di virtù civili: di società e cultura.

Vero è che comunque, in ogni caso, la Costituzione ha ancora una volta dimostrato che ha dentro di sé la più bella Utopia della cosa pubblica ancora da realizzare, e gli anticorpi per difenderla.

Mirko Marangione
Cirié, 4 settembre 2019