Il Conte di Montecristo di B. August (Ita_fra 2024) - RECENSIONE

  Cari Lettori, ho sentito il dovere di recensire la mini serie TV "Il Conte di Montecristo" di Bille August, (Francia Italia 2024) con Sam Clafin, in quanto il romanzo di Dumas è il mio preferito in assoluto sin dall'infanzia ed in quanto questo programma distribuito in Rai  è un vero capolavoro.  Ciò che mi colpisce particolarmente sono certamente i dialoghi, estremamente espressivi, diretti, sintetici ma non arronzati. Concedono il tempo allo spettatore di entrare in sintonia con lo storytelling, senza mai rompere questo legame. In quanto agli attori, menzione speciale al protagonista Sam Claflin e al suo doppiatore Marco Vivio che hanno fornito una percezione estremamente reale delle emozioni del Conte più amato al mondo. Poche volte si è in grado di arrivare ad "essere" il personaggio che si interpreta, e non solo "rappresentare". La differenza è notevole e Sam Claflin è stato in grado di "essere" il Conte di Montecristo con naturalezza...

Due soli in cielo



Senza di te, sarei caduto talmente tante volte che avrei creato un solco, forse, a forma di vulcano, come spesso si dice di me, vulcanico, ma alla fine sappiamo, che l'energia non è sempre, non è per sempre.

E sempre alla fine, di due occhi lucidi, si sa, che non è mai una vera fine. Cosa è la fine? Di un sogno? Ci sarà un'altra notte. Di un desiderio? Ci sarà un altro giorno. Di un futuro roseo? Arriveremo al giusto luogo, ove far fiorire il nostro giardino e la provvidenza farà il suo operoso lavoro.

Ed allora, ancora una volta, quando tutto sembra scomparire, quando tutti gli sforzi sembrano essere stati vani, quando anche un pugile combattente come me sente l'odore del tappeto, arriva un seme di speranza.

E così accade, a centinaia di migliaia di uomini e donne del pianeta.

È sempre così. È la magia della provvidenza e di chi la manovra. È la magia delle mani, che rifiutano di cadere insieme alla mente, e agiscono.

Certo lo sappiamo anche questo, non tutto ciò che ci sembra bello e perfetto, poi si è rivelato tale.

Ma cosa importa se è vuoto? Cosa importa se non è quello che avevamo immaginato?

È pur un segno, è pur qualcosa, è pur un motivo per continuare a sperare che la vita sia fatta anche di giorni, dall'animo leggero.

E che arriverà il tempo di volare senz'ali e sostenere chi gattona, e si appresta a diventare un uomo.

Mirko Marangione
Cirié, 1 Febbraio 2020