Il Conte di Montecristo di B. August (Ita_fra 2024) - RECENSIONE

  Cari Lettori, ho sentito il dovere di recensire la mini serie TV "Il Conte di Montecristo" di Bille August, (Francia Italia 2024) con Sam Clafin, in quanto il romanzo di Dumas è il mio preferito in assoluto sin dall'infanzia ed in quanto questo programma distribuito in Rai  è un vero capolavoro.  Ciò che mi colpisce particolarmente sono certamente i dialoghi, estremamente espressivi, diretti, sintetici ma non arronzati. Concedono il tempo allo spettatore di entrare in sintonia con lo storytelling, senza mai rompere questo legame. In quanto agli attori, menzione speciale al protagonista Sam Claflin e al suo doppiatore Marco Vivio che hanno fornito una percezione estremamente reale delle emozioni del Conte più amato al mondo. Poche volte si è in grado di arrivare ad "essere" il personaggio che si interpreta, e non solo "rappresentare". La differenza è notevole e Sam Claflin è stato in grado di "essere" il Conte di Montecristo con naturalezza...

Repubblica o Monarchia. Quando il centro nord ha salvato il centro sud.



Quando parliamo del centro-nord, dobbiamo sempre rammentare che ha donato ai cittadini del Sud il più grande dei doni possibili, la Libertà.

Emilia Romagna, Toscana, Venezia Tridentina, Umbria sono state le regioni più rivoluzionarie d'Italia.

Il Piemonte la più coraggiosa, avendo scacciato i propri nobili e con essi i propri privilegi per un' Italia equa e solidale.

Roma, Sud e Isole hanno deluso da sempre i nostri rivoluzionari meridionali, spesso, trattati come criminali da abbattere.

È stato così a partire da Federico II abbattuto dal Papato, Giordano Bruno bruciato vivo dal Papato, Eleonora Pimentel Fonseca impiccata dalla Monarchia dei Borboni, e poi, a seguire, molte altre persone meridionali molto sole e molto coraggiose. 

Non è certo un caso.

La popolazione era sempre, costantemente tenuta nell'ignoranza. I mafiosi locali esistiti dai tempi dei romani, erano la mano violenta dei Conti e dei Marchesi per perpetrare violenze contro dissidenti e persone considerate "pericolose".

Per essere considerati pericolosi bastava avere un libro, bastava osare guardare negli occhi un nobile o un'autoritá, anche per caso. Al sud il "guardare negli occhi" è un pretesto rimasto ancora oggi, specie tra i ragazzini, come motivo per picchiare. 

Le azioni di censura erano alle stelle, persino il commercio e l'industria erano controllati e, pertanto, funzionali e asserventi solo alla nobiltà, per non diventare focolaio di pericolosi discorsi di libertà, eguaglianza, fratellanza, che nutrivano l'utopia degli Intellettuali Illuminati del tempo.

Oggi ricordiamo tutto questo. ❤️🇮🇹🇪🇺



Mirko Marangione
Torino, 2 giugno 2020